a cura di Elisabetta Fulgione

Il tema è sempre stato controverso: c’è chi pensa che non ci sia alcun legame, che sia solo una coincidenza o una leggenda e chi ha dato sempre credito a questa antica intuizione popolare che, come in molti altri casi, può avere un fondo di verità. Se mangiare bene è importante per ognuno di noi, oggi sappiamo che seguire delle regole alimentari è fondamentale per chi soffre di alcune patologie della pelle, ma anche di inestetismi cutanei come l’acne o la couperose.

La promozione di corretti stili di vita può avere un importante impatto sul decorso delle patologie cutanee e degli inestetismi e può migliorare in modo significativo lo stato globale di chi soffre di queste problematiche, soprattutto su base infiammatoria. Recentemente sono stati pubblicati degli studi condotti su pazienti affetti da patologie della pelle che hanno analizzato e confermato l’incidenza di alcuni alimenti sui processi infiammatori e sulle lesioni cutanee. È stato sottolineato come le modifiche della vecchia e salutare “dieta mediterranea” abbiano portato negli anni alla nascita di tutte quelle patologie del nostro secolo che mostrano come minimo comune denominatore l’infiammazione subclinica. Da questi studi si evidenzia come bisognerebbe tornare alla dieta dei nostri nonni incrementando il consumo di olio extravergine di oliva, pesce, legumi, cereali non raffinati, frutta e verdura ricchi in fibre, polifenoli, vitamine come la D, A, C ed E e acidi grassi omega-3 variando nel corso della settimana l’assunzione dei vari cibi. Sarebbe fondamentale ridurre inoltre il consumo di grassi saturi, alimenti raffinati, prodotti industriali, zuccheri semplici e riequilibrare il rapporto fisiologico omega-6/omega-3, che dovrebbe essere di 5:1 ma che nell’alimentazione dei nostri giorni è completamente sbilanciato.


Acne e alimentazione: attenzione allo “junk food”!

Esiste una correlazione tra cibo e acne?

Sono in tanti a pensare che la comparsa dei brufoli sia legata all’assunzione di determinati cibi, ad esempio quando si esagera con il cioccolato, con gli alimenti grassi e con le fritture, oppure c’è chi considera l’odiata acne come l’inevitabile sfogo di una recente indigestione. Il dibattito scientifico è ancora aperto! Studi recenti sembrerebbero mettere in luce, in soggetti predisposti, una correlazione tra l’assunzione di alcune categorie di cibi e il peggioramento dell’acne: le due categorie di alimenti maggiormente imputate sarebbero il latte e i cibi ad alto indice glicemico.


Cos’è l’indice glicemico?


È la capacità di un alimento di fare salire più o meno rapidamente il livello di glucosio nel sangue (la glicemia). Alcune categorie di alimenti come gli zuccheri semplici e i farinacei portano a un aumento dell’indice glicemico. La conseguenza è un intenso stimolo alla secrezione di insulina: un ormone che, se presente in eccesso nel sangue, determina una condizione poco favorevole per l’intero organismo e che, fra le varie conseguenze negative, può causare l’iperproduzione di sebo e il peggioramento delle manifestazioni dell’acne.


Perché i latticini peggiorano l’acne?


La leucina, un amminoacido molto presente nei latticini, sembrerebbe stimolare un particolare complesso en- zimatico in grado di interagire con gli stimoli alla base della comparsa dell’acne, mentre la alfalattoalbumina e la somatomedina indurrebbero una iperproduzione di sebo. Questo non significa che bisogna eliminare completamente i latticini o i farinacei dalla dieta, non possiamo parlare di un legame immediato tra pasta o latte e acne, il meccanismo è evidentemente molto più complesso, ma nei soggetti predisposti è utile ridurne l’assunzione per evitarne il peggioramento..


Quali sono gli alimenti da preferire e quelli da evitare?


Nella vecchia tradizione mediterranea gli alimenti erano distribuiti in maniera equilibrata tra i vari giorni della settimana, mentre oggi purtroppo ci cibiamo sempre più di “junk food”: snack dolci e salati, panini farciti e fritture, penalizzando i cibi come pesce, verdure e i cereali. Volendo dare dei piccoli consigli bisognerebbe:

1. limitare l’assunzione di latte, dei latticini e delle creme a base di latte e panna da cucina;

2. seguire una dieta a basso indice glicemico riducendo i farinacei e preferendo cereali come orzo, farro, riso integrale, miglio, grano saraceno; meglio se consumati in chicchi e non in farina, sotto forma cioè di pane di farro, farina di riso, pasta di farro e così via;

3. consumare con moderazione la frutta eccessivamente “zuccherina” come quella disidratata, sciroppata e candita, ma anche le banane, i cachi, l’uva, i mandarini, i mandaranci, i fichi;

4. non dovrebbero mancare gli alimenti ricchi di acidi grassi omega-3 e grassi essenziali come semi di lino, salmone, branzino o acciughe al naturale, frutta secca non tostata, mentre andrebbe ridotta l’assunzione di margarina e oli vegetali di mais da sostituire con olio extravergine d’oliva, aggiunto preferibilmente a crudo.

Alimentazione e rosacea: cibi si e cibi no

Una corretta e sana alimentazione ha sempre un effetto benefico per la nostra pelle, ma nello specifico chi soffre di couperose e rosacea dovrebbe preferire alimenti che contrastino principalmente la vasodilatazione e l’infiammazione. È consigliabile consumare alimenti con proprietà antinfiammatorie, come vitamina B e omega-3, vasoprotettrici come la vitamina C e scegliere cibi ad azione protettiva dagli UV come quelli ricchi di betacarotene, acido ellagico, esperidina, che vantano anche proprietà antinfiammatorie, protettrici dei capillari sanguigni e regolatrici delle funzioni intestinali. In particolare il betacarotene, precursore della vitamina A, si trova in natura in molti prodotti tra cui la carota, la zucca, i cachi, l’acido ellagico è contenuto nel melograno, frutto che permette di proteggere la pelle da- gli effetti nocivi del freddo e l’esperidina nella buccia degli agrumi. Utile è inoltre l’assunzione di probiotici (contenuti in alimenti fermentati come lo yogurt) che, se somministrati in adeguate quantità, aiutano il nostro organismo a ripristinare la flora batterica intestinale.


Quali alimenti la possono aggravare?


Chi soffre di couperose e rosacea dovrebbe evitare di assumere alimenti che favoriscono o aggravano i sintomi: un esempio sono le spezie, come la cannella, ma anche di cibi ricchi di capsaicina (salse piccanti e peperoncino). Anche il consumo di caffè e tè caldo, così come di bevande alcoliche, andrebbe limitato al minimo poiché incrementano la vasodilatazione periferica. Tra gli alimenti che andrebbero consumati con attenzione perché ricchi di istamina o istaminoliberatori (stimolano la vasodilatazione andando ad ampliare il “flushing”, caratteristico sintomo di questo disturbo) ci sono , il cioccolato, i prodotti caseari (formaggi stagionati), i pomodori, la frutta secca e i salumi. Non bisogna dimenticare che accanto all’alimentazione anche la riduzione del fumo nonché l’esercizio fisico esercitano un effetto benefico, incrementando il metabolismo ossidativo e riducendo l’infiammazione.


Chi soffre di couperose deve limitare i cibi ricchi di istamina.



Sai che…


Spesso le aziende alimentari, per eliminare il grasso dai cibi cosiddetti “light” e conservare un sapore piacevole, utilizzano fonti di zuccheri semplici, aumentando il carico glicemico. È meglio, per questo motivo, evitare cibi preconfezionati o surgelati e preferire snack a base di frutta fresca, cereali e perché no, un buon cubetto di cioccolata fondente.


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